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      Presso una delle estremità della parte cilindrica si osserva generalmente un setto verde, formato di materia granulosa più spesso nel mezzo. Io credo che questo sia il fondo di un sacco delicatissimo e senza colore, composto di una sostanza polposa, che segna l’invoglio esterno, ma non si estende fino dentro agli ultimi punti conici. In alcuni esemplari, certe sfere piccole ma perfette di una materia granulosa bruniccia tengon luogo dei setti; ed io osservai il curioso processo con cui venivano prodotte. La materia polposa della guaina interna si raggruppava repentinamente assieme in linee, alcune delle quali assumevano una forma raggiante da un centro comune; continuava poi, con un moto irregolare e rapido, a contrarsi, cosicchè nel corso di un secondo il tutto era riunito in una perfetta sfericina, che occupava il posto del setto ad un capo del sacco ora al tutto vuoto. La formazione della sfera granulosa veniva affrettata da qualche guasto accidentale. Devo soggiungere, che sovente un paio di questi corpi erano attaccati assieme, come sono rappresentati sopra, cono contro cono, dalla parte dove si presenta il setto.
      Aggiungerò qui alcune poche osservazioni riguardo allo scoloramento del mare per cause organiche. Sulla costa del Chilì, a poche miglia al nord della Concezione, la nostra nave passò un giorno in mezzo a grandi strisce di acqua melmosa, precisamente uguale a quella di un fiume molto gonfio; e parimenti ad un grado al sud di Valparaiso, quando eravamo a cinquanta miglia dalla terra, si osservò lo stesso fatto in modo anche più esteso.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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