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      Con un tronco tanto sottile che si potrebbe stringere con le due mani, fa ondeggiare il suo elegante ciuffo di fogliame all’altezza di 13 o 15 metri dal suolo. Le grosse piante rampicanti, coperte a loro volta da altri rampicanti, erano sommamente fitte; ne misurai alcune che avevano la circonferenza di circa sessanta centimetri. Molti degli alberi più antichi avevano un aspetto curiosissimo, per la capigliatura di una liana che pendeva dai loro rami, e rassomigliava a mucchi di fieno. Se l’occhio scendendo dal fogliame superiore si posava sul terreno, era attirato dalla somma eleganza delle foglie delle felci e delle mimose. Queste ultime in certi punti coprivano il terreno di una vegetazione alta appena pochi centimetri. Camminando in mezzo a questi fitti letti di mimose, si faceva una larga traccia pel mutamento di tinta prodotto dalla caduta dei sensitivi pezioli. È facile specificare gli oggetti individuali degni di ammirazione in quelle grandi scene; ma non è possibile dare una giusta idea del senso di meraviglia, di stupore, di devozione, che invadono l’anima ed innalzano la mente.
      19 aprile. – Lasciato Socego, per due giorni si rifece la stessa strada. Fu una fatica penosissima, perchè dovevamo attraversare quasi sempre pianure sabbiose ardentissime, non molto lontane dalla costa. Osservai che ogni qual volta il cavallo poneva il piede sulla fine sabbia silicea, si produceva un lieve rumore pigolante. Il terzo giorno prendemmo un’altra via, ed attraversammo l’allegro villaggio della Madre di Deôs. Questa è una delle strade principali del Brasile; tuttavia è in così cattivo stato che nessun veicolo a ruote, tranne qualche pesante carro da buoi, vi potrebbe passare.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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