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      Il paesaggio nel contorno di Bahia prende quasi il suo carattere da questi due ultimi alberi. Prima di averli veduti, io non aveva idea dell’ombra fitta che un albero può fare sul terreno. Entrambi hanno colla vegetazione sempre verde di questi climi lo stesso rapporto che hanno in Inghilterra le piante di alloro e di agrifoglio cogli alberi dalle foglie decidue e di un verde più chiaro.
      Giova notare, che le abitazioni sotto i tropici sono circondate dalle più belle forme di vegetazione, perchè molte di esse sono nello stesso tempo utilissime all’uomo. Chi può mettere in dubbio che il banano, il noce di cocco, e molte sorta di palme, l’arancio e l’albero del pane non abbiano queste qualità riunite?
      In quel giorno fui particolarmente colpito da un’osservazione di Humboldt, il quale spesso parla del «sottile vapore che senza togliere all’aria la sua trasparenza, ne rende le tinte più armoniche e ne addolcisce gli effetti». È questo un fatto che non ho mai osservato nelle zone temperate. L’atmosfera, veduta per un breve spazio, di un mezzo miglio o di tre quarti di miglio, era perfettamente lucida, ma ad una distanza maggiore tutti i colori si confondevano in una bellissima nebbia di un bigio chiaro sfumato di un po’ di azzurro. La condizione dell’atmosfera tra il mattino ed il meriggio, quando quell’effetto era più evidente, non aveva gran che mutato, tranne nel grado di asciuttezza. Nell’intervallo, la differenza fra il punto della rugiada e la temperatura era salita da 7°,5 a 17°.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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