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      Poco dopo un altro corpo tornò alla carica, e non essendo riuscito a smuoverlo, questa linea di marcia fu al tutto abbandonata. Facendo un giro di due centimetri, la fila avrebbe scansato il sasso, e ciò senza dubbio sarebbe seguito, se fosse stato colà dapprima; ma, essendo stati aggrediti, i piccoli ma coraggiosi guerrieri s’indignarono all’idea di cedere.
      Certi insetti vespiformi, che fabbricano negli angoli delle verande celle di terra per le loro larve, sono numerosissimi nel contorno di Rio. Riempiono queste celle con ragni e bruchi mezzo morti, che sanno, da quanto pare, pungere meravigliosamente a un dato grado, per lasciarli paralizzati ma vivi, finchè le loro uova siano schiuse, e le larve si nutrono della orrenda massa di vittime impotenti e mezzo morte, vista che è stata descritta da un naturalista entusiasta13 come curiosa e piacevole! Un giorno osservai con molto interesse una contesa mortale fra una pepsis ed un grosso ragno del genere lycosa. La vespa diede un colpo repentino alla sua preda, poi volò via: il ragno evidentemente era ferito, perchè, cercando di fuggire, rotolò giù da un piccolo pendio, ma ebbe ancora forza sufficiente per trascinarsi in un fitto ciuffo d’erba. La vespa tornò in breve, e parve sorpresa non trovando immediatamente la sua vittima. Allora cominciò una caccia regolare come quella che fa un cane ad una volpe, facendo brevi giri semicircolari, e vibrando continuamente con rapidità le ali e le antenne. Il ragno, quantunque si fosse bene nascosto, venne in breve scoperto; e la vespa, spaventata evidentemente ancora dalle mascelle del suo avversario, dopo molti maneggi gli fece due punture nella parte inferiore del torace.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





Rio