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      Colui che lo sente per la prima volta rimane molto sorpreso, perchè non può facilmente spiegarsi donde venga, nè può comprendere quale sorta di creatura lo possa produrre. Il rumore consiste in un grugnito breve, ma non nasale nè aspro; e questo grugnito è ripetuto monotonamente circa quattro volte in fretta18: il nome di tucutuco gli è stato dato per imitazione di questo suono. Dove questo animale abbonda si può sentire in tutte le ore del giorno, ed alle volte precisamente sotto i propri piedi. Quando si tiene in una stanza, il tucutucu si muove lentamente e goffamente, ciò che sembra doversi attribuire al movimento che fanno all’infuori le zampe posteriori, le quali non possono affatto, per la mancanza di un certo legamento nel cavo articolare della coscia, fare il benchè minimo salto. Allorchè tentano di fuggire sono stupidissimi; quando sono in collera o spaventati mandano il loro grido di tucu-tuco. Di quelli che tenni vivi, parecchi anche dal primo giorno, divennero al tutto fiduciosi, non tentando di mordere nè di fuggire, altri erano un po’ più selvatici.
      L’uomo che li aveva presi mi disse che se ne trovavano moltissimi ciechi. Un esemplare che io conservai nell’alcool era in questo stato; il Sig. Reid considerava ciò come un effetto dell’infiammazione della membrana nittitante. Quando l’animale era vivo, gli accostai il dito fino a due centimetri dal capo, e non se ne accorse affatto; tuttavia, sapeva, come gli altri, girare per la stanza. Considerando i costumi al tutto sotterranei del tucutuco, la cecità, sebbene tanto comune, non può essere un male tanto serio; tuttavia appare strano che un animale qualunque abbia un organo il quale tanto sovente corre rischio di divenir ammalato.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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