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      Questi uccelli sono molto dispettosi e curiosi, beccano ogni cosa che veggono sul terreno; un grande cappello nero lucido fu portato lontano quasi un miglio, come pure un paio di grosse palle pesanti adoperate per cacciare il bestiame. Il signor Usborne durante la spedizione ebbe da sopportare la perdita di un’eccellente bussola di Kater in marocchino rosso che quegli uccelli gli avevano rubato, e che non potè più trovare. Inoltre questi uccelli sono rissosi e molto collerici; presi dalla rabbia strappano col becco l’erba dal terreno. Non sono veramente gregari; non si alzano molto e il loro volo è pesante ed impacciato; sul terreno corrono sommamente presto, simili in ciò ai fagiani. Sono rumorosi, e mandano vari gridi aspri; uno dei quali somiglia a quello della cornacchia d’Inghilterra; quindi i naviganti li chiamavano cornacchie. È un fatto singolare che, mentre gridano, rialzano il capo e lo gettano allo indietro, come fa il Carranchas. Fabbricano il nido nelle scogliere della costa marina, ma solo nelle piccole isolette vicine, e non nelle due isole principali; è questa una precauzione singolare in uccelli tanto famigliari e fiduciosi. I marinai dicono che la carne di quegli uccelli cucinata è al tutto bianca e buonissima da mangiare; ma l’uomo che si accinge a mangiare una vivanda di quella sorta, deve avere una buona dose di coraggio.
      Ora non abbiamo più da menzionare che la Poiana-Tacchino od Aura (Vultur aura) ed il Gallinazo. Il primo si trova ovunque il paese è umido, dal Capo Horn all’America del Nord.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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