Pagina (87/739)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il diametro di tutta la folgorite era ovunque quasi lo stesso, e perciò dovevamo supporre che in origine si estendessero ad una maggiore profondità. Queste dimensioni sono tuttavia piccole, comparate a quelle delle folgoriti prese a Drigg, una delle quali fu raccolta ad una profondità non minore di nove metri.
      La superfice interna è al tutto vetrificata, brillante e liscia. Esaminato col microscopio un piccolo frammento, pareva pel numero di bollicine racchiuse di aria, o forse di vapore, un saggio fuso al cannello. La sabbia è tutta, o in gran parte, silicea; ma alcuni punti sono di un color nero, e per la loro superfice lucida hanno un lustro metallico. La spessezza della parete del tubo varia da otto millimetri ad un millimetro e un quinto, e talora anche due millimetri e due quinti. Esternamente i granellini di sabbia sono rotondi, ed hanno un aspetto lievemente brillante; non ho potuto scorgere traccia di cristallizzazione. Nello stesso modo in cui sono stati descritti nelle Geological Transactions, le folgoriti sono in generale compresse ed hanno solcature longitudinali profonde, tanto da somigliare molto ad un tronco vegetale pieno di grinze, od alla corteccia dell’olmo o della quercia e del sughero. La loro circonferenza è di circa cinquantadue millimetri, ma in alcuni frammenti che sono cilindrici e senza nessuna solcatura, giunge fino ad un centimetro. La compressione fatta dalla circostante sabbia sciolta, operando mentre il tubo era ancora liquefatto per effetto dell’intenso calore, ha evidentemente cagionato le increspature o le solcature.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





Drigg Geological Transactions