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      Tornarono ai loro cavalli e tennero, a quanto pare, un consiglio di guerra. Questo fu per gli Spagnuoli un momento di terribile aspettazione, perchè tutte le loro munizioni, eccettuate poche cartuccie, erano terminate. Dopo un momento gli Indiani salirono a cavallo e in breve scomparvero al galoppo. Un altro assalto venne respinto ancor più prontamente. Un francese dotato di gran sangue freddo era incaricato del cannone; aspettò finchè gl’Indiani furono ben vicini, ed allora sbaragliò la loro fila con mitraglia; in tal modo trentanove d’essi caddero sul terreno; e, naturalmente, un colpo di tal sorta mise in fuga tutta la brigata.
      La città vien chiamata indifferentemente Carmen o Patagones. È fabbricata in faccia ad una rupe che sta a fronte del fiume, e molte case sono scavate anche nell’arenaria. Il fiume è largo circa due o trecento metri, ed è profondo e rapido. Le numerose isole, coi loro salici, e i piani promontorii veduti uno dietro l’altro sui confini settentrionali della ampia e verde valle, formano, quando un bel sole li illumina, un paesaggio quasi pittoresco. Il numero degli abitanti non supera le poche centinaia. Queste colonie spagnuole, non hanno, come le nostre inglesi, in loro stesse gli elementi del progresso. Molti Indiani di sangue puro dimorano in questo luogo; la tribù del cacico Lucane ha costantemente i suoi toldos23 nel contorno della città. Il governo locale fornisce loro in parte la sussistenza, dando ad essi i vecchi cavalli fuori uso, e si guadagnano qualche cosa facendo coperte da cavalli ed altri oggetti per cavalli da sella.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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