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      Quest’epoche terziarie, che siamo soliti considerare straordinariamente abbondanti di grossi animali, perchè troviamo gli avanzi di molti secoli accumulati in certi punti, possono appena vantarsi di possedere quadrupedi più grossi, che non quelli che esistono ora nell’Africa meridionale. Se noi riflettiamo allo stato della vegetazione di quelle epoche, dobbiamo almeno limitarci a considerare le analogie esistenti, tanto da non credere assolutamente necessaria una lussureggiante vegetazione, poichè vediamo uno stato di cose tanto differente al Capo di Buona Speranza.
      Sappiamo30 che le estreme regioni del nord d’America, molti gradi oltre il limite ove il terreno, alla profondità di parecchi centimetri, rimane eternamente gelato, sono coperte di foreste di grossi ed alti alberi. Parimenti in Siberia, abbiamo boschi di betulle, di abeti, di tremoli e di larici, che crescono nella latitudine 64°31, ove la temperatura media dell’aria scende sotto zero, e dove il terreno è tanto gelato, che il carcame di un animale incorporato in esso viene perfettamente conservato. Da questi fatti noi dobbiamo conchiudere, per quello che riguarda soltanto la quantità della vegetazione, che i grossi quadrupedi delle epoche terziarie posteriori potevano in moltissime parti dell’Europa settentrionale e dell’Asia aver vissuto nei luoghi dove sono stati ritrovati i loro avanzi. Non parlo qui del genere di vegetazione necessaria al loro sostentamento; perchè, siccome vi è prova di mutamenti fisici, e siccome gli animali sono estinti, così possiamo supporre che anche le piante si sono mutate.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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