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      Sembra strano che tante ne vadano perdute. Non è forse possibile che questo provenga dalla difficoltà di potersi varie femmine associare insieme e trovare un maschio pronto ad imprendere l’ufficio dell’incubazione? È chiaro che dapprima vi deve essere un certo grado di associazione almeno fra due femmine; altrimenti le uova sarebbero sparse su vaste pianure, a distanze troppo grandi per potere il maschio raccoglierle tutte in un nido: alcuni autori hanno supposto che le uova sparse siano deposte per servire da cibo ai giovani uccelli. Questo non può essere guari il vero; in America gli huachos, sebbene si trovino sovente stantii ed imputriditi, sono generalmente interi.
      Quando mi trovava a Rio Negro, nella Patagonia settentrionale, sentii i Gauchos parlare ripetutamente di un uccello rarissimo che chiamavano Avestruz Petise. Lo descrivevano come più piccolo dello struzzo comune (che colà è abbondante), dicendo avere con esso intima rassomiglianza generale. Dicono che il suo piumaggio è più oscuro e macchiettato, che ha le gambe più corte e piumate più in giù che non quelle dello struzzo comune. Se ne fa caccia colle bolas con maggiore agevolezza delle altre specie. I pochi abitanti che hanno veduto le due specie, asseriscono che le potrebbero distinguere anche ad una grande distanza. Sembra, tuttavia, che le uova della specie piccola sieno più generalmente note; e fu osservato, con sorpresa, che erano ben poco più piccole che non quelle del Rhea, ma di una forma un po’ differente e d’una tinta di azzurro pallido.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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