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      Quando vengono accostati si accoccolano per modo che è difficile distinguerli dal terreno. Quando mangiano camminano piuttosto lentamente, colle gambe molto aperte. Essi si spolverano nelle strade e nei luoghi sabbiosi, e frequentano certi siti particolari, dove si possono trovare ogni giorno: come le pernici spiccano il volo in branchi. Per tutti questi riguardi, pel ventriglio muscoloso adatto al cibo vegetale, pel becco arcuato e le narici carnose, per le zampe, le coste e la forma del piede, il Tinochorus ha una stretta intimità colla quaglia. Ma appena si vede questo uccello nel volo tutto il suo aspetto muta; le lunghe ali aguzze tanto differenti da quelle dei gallinacei, il volo irregolare, il grido lamentoso che manda al momento di alzarsi ricordano il beccaccino. I cacciatori della Beagle lo chiamavano tutti beccaccino dal becco corto. Il suo scheletro mostra che esso realmente appartiene a questo genere, o meglio alla famiglia dei trampolieri.
      Il Tinochorus è strettamente affine a qualche altro uccello dell’America del Sud. Due specie del genere Attagis hanno quasi, in ogni rispetto, i costumi della pernice di montagna; una vive nella Terra del Fuoco, sopra i limiti delle foreste, e l’altra precisamente sotto la linea delle nevi delle cordigliere del Chilì centrale. Un uccello di un altro genere molto affine, il Chionis alba, abita le regioni antartiche; si nutre di alghe marine e di conchiglie che trova sulle roccie bagnate dalla marea. Quantunque non abbia i piedi palmati, per qualche abito inesplicabile, s’incontra frequentemente in alto mare.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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