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      La loro preda consueta è il capibara, per cui si dice generalmente, che dove abbonda il capibara non va da temere del giaguaro. Falconer asserisce che presso il lato meridionale della foce del Plata sono molti giaguari, e che questi vivono principalmente di pesce; io ho sentito ripetere questo asserto. Sul Parana hanno ucciso molti legnaiuoli, e sono anche entrati di notte nei bastimenti. Vi è un uomo che vive ora a Bayada, il quale mentre saliva al buio sul ponte, venne afferrato; riuscì però a sfuggire perdendo l’uso di un braccio. Quando le inondazioni spingon fuori dalle isole questi animali, essi divengono pericolosissimi. Mi fu detto che alcuni anni or sono uno grossissimo riuscì a penetrare in una chiesa a Santa Fè; due frati che vi entravano uno dietro l’altro furono uccisi, ed un terzo, che era venuto per vedere che cosa succedeva, riuscì con molta difficoltà a sfuggire. La belva venne spenta con un colpo di fucile, sparato da un angolo del fabbricato che non aveva tetto. Questi animali recarono pure in quel tempo gravi danni alle bovine ed ai cavalli. Si dice che uccidono la preda rompendole il collo. Se son scacciati dal loro pasto, di rado vi ritornano. I Gauchos dicono che il giaguaro, quando la notte va in giro, è molto tormentato dalle volpi, che urlano mentre gli vanno dietro. È questa una curiosa coincidenza col fatto generalmente asserito, degli sciacalli che accompagnano, in modo parimente officioso, la tigre delle Indie orientali. Il giaguaro è un animale rumoroso che va molto in giro la notte, specialmente prima del cattivo tempo.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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