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      Durante una notte burrascosa, tutto il bestiame si confuse insieme; ma il mattino dopo, le tropillas si separarono come prima. Per cui ogni animale deve conoscere il suo compagno in mezzo a diecimila altri.
      Incontrai due volte in questa provincia alcuni buoi di una curiosissima razza detta Nâta o Niata. Sembrano esternamente avere quasi la stessa affinità coll’altro bestiame, come ha il cane mastino cogli altri cani. La loro fronte è brevissima e larga, colla punta nasale rivolta in su, ed il labbro superiore molto allo indietro; la mascella inferiore sporge oltre la superiore, ed ha una curva corrispondente all’insù; quindi i loro denti sono sempre scoperti. Le narici sono collocate in alto e molto aperte; gli occhi sporgono all’infuori. Quando camminano portano il capo basso sopra un corto collo, e le loro zampe posteriori, sono alquanto più lunghe delle anteriori, che non sogliano essere. I loro denti scoperti, il capo corto, le narici rivolte in su, danno loro un aspetto semi fiducioso, semi provocante, quanto si può immaginare ridicolo.
      Dopo il mio ritorno, ho ottenuto il cranio di uno di questi animali, per la gentilezza del mio amico il capitano Sulivan R. N.; questo cranio ora si trova nelle collezioni del collegio dei chirurghi53. Don F. Muniz di Luxan, ha raccolto cortesemente per me tutte le informazioni che ha potuto avere intorno a questa razza. Dalla sua relazione appare che circa ottanta o novant’anni fa questi animali fossero rari e tenuti come curiosità a Buenos-Ayres.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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