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      Comprendo che gli sproni inglesi, i quali pungono la pelle al menomo tocco, sarebbero impossibili da adoperare con un cavallo domato al modo del Sud America.
      In un podere presso Las Vacas un gran numero di cavalle vengono uccise ogni settimana per la loro pelle, sebbene questa non valga più di cinque dollari di carta, o dodici franchi e mezzo l’una. Sembra dapprima strano che valga la spesa di uccidere tante cavalle per un prezzo così minimo; ma siccome in questo paese è tenuto come cosa ridicola domare o cavalcare una cavalla, esse non hanno altro valore tranne che per la loro riproduzione. L’unica cosa in cui vidi adoperare cavalle era per levare il grano dalla spiga; perciò erano fatte girare in un recinto circolare ove i covoni sono distesi. L’uomo incaricato di macellare le cavalle era celebre per la sua destrezza nel maneggiare il lazo. Allogatosi alla distanza di dodici metri dall’ingresso del recinto, egli aveva messo pegno che avrebbe preso le zampe di ogni animale senza mancarne uno, mentre gli passava di corsa vicino. Vi era un altro uomo, il quale diceva che egli sarebbe entrato nel corral a piedi, avrebbe preso una cavalla, le avrebbe legate le zampe anteriori insieme, l’avrebbe tirata fuori, gettata a terra, uccisa, squoiata, e preparata la pelle per seccare (quest’ultima faccenda è molto noiosa); ed egli si impegnava a compiere tutte queste operazioni sopra ventidue animali in un sol giorno. Oppure ne avrebbe ucciso e squoiato cinquanta nello stesso tempo. Questo sarebbe stato un compito prodigioso, perchè viene considerato come una buona giornata di lavoro lo spelare e preparare le pelli di quindici o sedici animali.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





Sud America Las Vacas