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      In parecchie occasioni, quando la Beagle si trovava nella foce del Plata, gli attrezzi della nave erano stati coperti colla ragnatela del ragno dal filo Santa Maria. Un giorno (primo novembre 1832) osservai particolarmente questo fatto. Il tempo era stato bello e sereno, e nel mattino si vedevano nell’aria brani di ragnatela in fiocchi, come nei giorni d’autunno in Inghilterra. La nave era distante dalla terra sessanta miglia nella direzione di una costante sebbene leggiera brezza. Un gran numero di piccoli ragni lunghi circa due millimetri e mezzo, di color rosso bruno, stavano attaccati alle ragnatele. Ve ne saranno state, credo, alcune migliaia sul bastimento. Quando il piccolo ragno veniva a toccare l’attrezzo, era sempre allogato sopra un filo solo e non sulla massa fioccosa. Quest’ultima pareva esser sola prodotta dallo sviluppo dei singoli fili. I ragni erano tutti di una specie, ma dei due sessi insieme coi piccoli, questi ultimi si distinguevano per la loro mole più piccola e pel loro colore più sbiadito. Non starò qui a dar la descrizione di questo ragno, ma dirò solo che non mi sembra dover essere compreso in nessuno dei generi di Latreille. Il piccolo areonauta, appena arrivava a bordo era attivissimo, correva intorno, talora si lasciava cadere, e poi risaliva sullo stesso filo; talora si affaccendava a fare una piccola ed irregolare rete negli angoli fra le funi. Correva agevolmente sulla superfice dell’acqua. Disturbato sollevava le sue zampe anteriori in atto di attenzione.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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