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      Questo fatto ha probabilmente una stretta relazione colla scarsità di esseri organici in quella parte del mare. Dopo lo scritto elaborato59 di Ehrenberg, intorno alla fosforescenza del mare, è quasi superfluo che io faccia qualche osservazione su questo argomento. Posso tuttavia soggiungere, che i medesimi brani e particelle irregolari della materia gelatinosa descritta da Ehrenberg, sembrano essere tanto nell’emisfero meridionale, quanto nel settentrionale, la causa comune di questo fenomeno. Le particelle erano tanto minute da passare attraverso le maglie di un velo sottilissimo, tuttavia molte erano distintamente visibili ad occhio nudo. L’acqua messa in un vaso ed agitata, mandava scintille, ma una piccola porzione sopra un vetro da oriuolo era appena luminosa. Ehrenberg afferma che queste particelle conservano tutte una certa dose di irritabilità. Le mie osservazioni, di cui alcune erano fatte direttamente appena attinta l’acqua, davano un risultato diverso. Posso anche dire che avendo adoperato la rete durante la notte, ed avendola lasciata divenire in parte asciutta, dodici ore dopo la presi per adoperarla nuovamente, e ne trovai tutta la superfice scintillante come quando l’aveva prima tratta dall’acqua. Non sembra probabile in questo caso che le particelle abbiano potuto rimanere tanto tempo vive. Una volta avendo tenuta una medusa del genere Dianoea finchè fu morta, l’acqua nella quale era collocata divenne luminosa. Quando le onde brillano di splendide scintille verdi, credo che questo sia generalmente dovuto a minuti crostacei.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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