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      Dicembre 23. – Siamo giunti a Porto Desiderio, collocato nel 47° di latitudine sulla costa della Patagonia. Questo seno entra nella terra con un giro di circa venti miglia, ed una larghezza irregolare. La Beagle gettò l’àncora poche miglia dopo l’ingresso, in faccia alle rovine di un antico stabilimento spagnuolo.
      La stessa sera scesi a terra. Il primo sbarcare in un nuovo paese è molto interessante, e specialmente quando, come in questo caso, tutto l’aspetto porta l’impronta di un carattere individuale e spiccato. All’altezza di sessanta o novanta metri, sopra alcuni massi di porfido si estende una vasta pianura la quale è veramente caratteristica della Patagonia. La superfice è al tutto livellata, e si compone di masse tondeggianti miste ad una terra bianchiccia. Qua e là crescono alcuni ciuffi d’erba bruna, e ancor più rari sorgono alcuni bassi cespugli spinosi. Il tempo è asciutto e piacevole, e il bellissimo cielo azzurro di rado viene oscurato. Quando alcuno si trova nel mezzo di una di queste pianure deserte, e guarda verso l’interno, l’occhio è generalmente limitato dal rialzo di un’altra pianura, alquanto più alta, ma egualmente livellata e brulla; ed in ogni altra direzione l’orizzonte non si distingue pel tremulo miraggio che sembra sollevarsi dalla superfice riscaldata.
      In un paese cosiffatto il destino dello stabilimento spagnuolo fu in breve deciso; l’asciuttezza del clima durante la maggior parte dell’anno, e le frequenti aggressioni degli Indiani erranti, obbligarono i coloni ad abbandonare le loro case a metà fabbricate.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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