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      Mi figuro che in varie parti del paese, se essi non bevessero acqua salata, non ne beverebbero affatto. Nel meriggio sovente si rotolano nella polvere entro piccole cavità. I maschi combattono insieme; un giorno me ne passarono due proprio accanto, i quali nitrivano e cercavano di mordersi tra loro; e parecchi che furono uccisi avevano la pelle profondamente solcata da cicatrici. Sembra che talora alcuni branchi vadano in esplorazione; a Bahia Blanca, ove, a trenta miglia dalla costa, questi animali sono sommamente rari, vidi un giorno le traccie di trenta o quaranta che erano venuti in linea retta fino ad un seno di acqua salata melmosa. Essi allora debbono essersi accorti della vicinanza del mare, perchè si erano voltati colla regolarità della cavalleria, ed erano tornati indietro, in linea retta come quella in cui erano venuti. I guanachi hanno un costume particolare che a me è al tutto inesplicabile; cioè, che durante varii giorni depongono i loro escrementi nello stesso mucchio. Vidi uno di questi mucchi che aveva il diametro di due metri e mezzo, ed era composto di gran copia di escrementi. Questa abitudine, secondo il signor A. d’Orbigny, è comune a tutte le specie del genere, ed è utilissima per gli Indiani del Però, i quali adoperano gli escrementi per combustibile, e sono così liberati dalla noia di doverli andare a raccogliere.
      Il guanaco sembra avere certi luoghi prediletti per andare a morire. Sulle sponde del Santa Cruz, in alcuni spazi circoscritti che in generale sono boscheggiati e prossimi al fiume, il terreno era presentemente tutto biancheggiante di ossa.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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