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      In questa collezione vi sono specie estinte di tutti i trentadue generi, eccetto quattro dei quadrupedi terrestri che abitano ora le provincie in cui si trovano queste caverne, e le specie estinte sono molto più numerose che non quelle viventi oggi; vi sono fossili formichieri, armadilli, tapiri, pecari, guanachi, opossum tutti fossili, ed un gran numero di rosicanti del nord America, di scimmie e di altri animali. Questa meravigliosa affinità nello stesso continente fra i morti ed i vivi spargerà, senza dubbio, in seguito maggior luce sull’aspetto degli esseri organici del nostro globo e la loro scomparsa da esso, che non qualunque altra classe di fatti.
      È impossibile pensare al mutamento seguito nel continente americano senza provare la più profonda meraviglia. Anticamente esso deve aver brulicato di enormi mostri, ora non troviamo che pigmei, se si comparano colle razze affini antecedenti. Se Buffon avesse conosciuto i giganteschi animali simili al tardigrado ed all’armadillo, ed i perduti Pachidermi, egli avrebbe potuto dire con maggior verità che la forza creatrice aveva perduto in America il suo potere, piuttostochè dire che essa non aveva mai avuto grande vigore. La maggior parte, se non tutti questi quadrupedi estinti vivevano in un periodo recente, ed erano contemporanei della maggior parte delle conchiglie marine viventi. Dal tempo in cui vivevano non può esser seguito nessun grande mutamento nella forma del terreno. Che cosa dunque può avere distrutto tante specie o interi generi?


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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