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      Ogni animale allo stato di natura si riproduce regolarmente; tuttavia in una specie da lungo tempo stabilita ogni grande accrescimento di numero è evidentemente impossibile, e deve essere arrestato in qualche modo. Tuttavia raramente possiamo dire con certezza di una data specie, a qual periodo di vita o a qual periodo dell’anno segua, se quest’ostacolo abbia luogo solo a lunghi intervalli, o anche quale sia la vera natura di questo ostacolo. Da ciò probabilmente segue che proviamo pochissima sorpresa, vedendo due specie strettamente affini nei costumi essere una rara e l’altra abbondante nello stesso distretto, ovvero anche, che una si trovi numerosa in un distretto, ed un’altra, che compie lo stesso ufficio nella economia della natura, abbondi in una regione vicina che differisce pochissimo nelle sue condizioni. Se ci viene domandato come questo segua si risponde immediatamente che deriva da qualche lieve differenza nel clima, nel cibo, o nel numero dei nemici; tuttavia quanto raramente, se pur mai, possiamo segnare la causa precisa e il modo di azione dell’ostacolo! Perciò siamo indotti a concludere che certe cause quasi sempre al tutto inapprezzabili da noi, determinano se una data specie sarà in numero abbondante o scarso.
      Nei casi ove noi possiamo segnare l’estinzione prodotta dall’uomo di una specie, sia entro una vasta od una limitata cerchia sappiamo che essa diviene sempre più rara finchè sia perduta; sarebbe difficile segnare una qualche esatta distinzione64 fra una specie distrutta dall’uomo o dall’accrescimento dei suoi naturali nemici.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739