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      I Gauchos li hanno spesso uccisi la sera, tenendo con una mano un pezzo di carne e coll’altra un coltello per ferirli. Per quanto io mi sappia, non v’ha altro esempio in nessuna parte del mondo di così piccola terra staccata dal continente che contenga un così grosso quadrupede indigeno particolare. Il loro numero va rapidamente diminuendo; essi sono già sbanditi da quella parte dell’isola che sta ad oriente di quella lingua di terra fra il golfo di San Salvador e lo stretto di Berkeley. Pochi anni dopo che queste isole siano venute regolarmente colonizzate, è probabilissimo che questa volpe venga classificata dai dotti, come un animale scomparso dalla faccia della terra.
      A notte, 17, dormimmo sulla lingua di terra alla punta dello stretto di Choiseul, che forma la penisola sud-ovest. La valle era benissimo riparata dal vento freddo; ma vi era pochissima boscaglia per far fuoco. Tuttavia i Gauchos trovarono tosto, con mia grande sorpresa, di che fare un fuoco quasi tanto caldo quanto col carbone; era lo scheletro di un piccolo toro, ucciso di fresco, che gli avvoltoi avevano ripulito della carne. Mi dissero che l’inverno sovente uccidevano un animale, raschiavano la carne dalle ossa coi loro coltelli, poi con queste stesse ossa arrostivano la carne che serviva loro di cena.
      Marzo 18. – Ha piovuto quasi durante tutto il giorno. Tuttavia riuscimmo la notte a tenerci caldi ed asciutti colle coperte delle nostre selle; ma il terreno sul quale dormivamo era quasi simile ad un pantano, e non vi era un posto asciutto onde riposarci dopo una cavalcata di un giorno.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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