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      Anche i robustissimi Gauchos si mostrarono ben lieti di giungere allo stabilimento dopo la nostra breve escursione.
      La struttura geologica di queste isole è per molti rispetti semplice. Le terre basse son fatte di creta e di sabbia, contengono fossili strettamente affini, ma non identici, con quelli che si trovano nelle formazioni siluriche d’Europa; le colline sono fatte di quarzo bianco granuloso. Gli strati di quest’ultima roccia sono spesso arcuati con perfetta simmetria, quindi l’aspetto di alcuna delle masse è singolarissimo. Pernety ha consacrato parecchie pagine a descrivere la Collina delle Rovine, di cui egli ha giustamente comparato gli strati successivi ai sedili di un anfiteatro. La roccia quarzosa deve essere stata pastosa quando sopportò cosifatte notevoli flessioni senza essere sbriciolata. Siccome il quarzo passa insensibilmente all’arenaria, sembra probabile che il primo abbia origine dall’arenaria, riscaldata fino al punto di divenir viscida, e poi cristallizzata raffreddandosi. Mentre si trovava allo stato viscido deve essere stata spinta su in mezzo agli strati sovrastanti.
      In molte parti dell’isola il fondo delle valli è coperto in modo straordinario da miriadi di frammenti di roccia quarzosa, che formano fiumi di pietre. Questi sono stati menzionati con sorpresa da tutti i viaggiatori fino al tempo di Pernety. I massi non sono rosi dalle acque, perchè i loro spigoli sono appena smussati; variano in mole da trenta a sessanta centimetri di diametro fino a tre metri, o anche a venti volte tanto.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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