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      La natura facendo l’abitudine onnipotente, e i suoi effetti ereditari, ha reso l’abitatore della Terra del Fuoco acconcio al clima ed alle produzioni del suo miserabile paese.
      Dopo esser stati trattenuti dal cattivo tempo per sei giorni nel Wigwam Cove, riprendemmo il mare il 30 di dicembre. Il capitano Fitz-Roy voleva andare verso occidente per sbarcare York e Fuegia nel loro proprio paese. Quando fummo in mare, ebbimo la corrente contraria ed una costante successione di burrasche; fummo trascinati al 57° 23’ sud. L’11 gennaio 1833, facendo forza di vele, giungemmo a poche miglia dalla grande e scoscesa montagna di York Minster (coś chiamata dal capitano Cook, ed origine del nome dell’indigeno più vecchio), quando un violento uragano ci obblig̣ a toglier le vele e rimanere in alto mare. Le onde si rompevano spaventosamente sulla costa, e la spuma era spinta sopra un dirupo stimato alto 60 metri. Il 12 il mare era molto grosso, e non si sapeva precisamente dove eravamo: era un suono molto sgradevole sentir costantemente ripetere: «badate sotto vento». Il 13 la burrasca infuriava ancora; il nostro orizzonte era strettamente limitato da monti di spuma spinta dal vento. Il mare aveva un aspetto molto sinistro, pareva una desolata pianura ondeggiante con larghe macchie di neve; mentre il bastimento era fortemente scosso, le diomedee volavano colle ali aperte diritto contro il vento. A mezzogiorno una gran mareggiata irruppe sopra di noi e riemṕ una delle barche baleniere, che si dovette sul momento gettar via.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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