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      La povera Beagle tremò a quell’urto, e per alcuni minuti non obbedì al timone; ma in breve, come ottima nave, si rialzò e riprese nuovamente il vento. Se un altro colpo di mare avesse seguito il primo, il nostro destino sarebbe stato compiuto subito e per sempre. Avevamo tentato invano per ventiquattro giorni di giungere all’ovest; gli uomini erano morti dalla stanchezza, e per molti giorni e per molte notti non avevano potuto mettersi nulla di asciutto sulla persona. Il capitano Fitz Roy abbandonò il tentativo di giungere all’ovest dalla costa esterna. La sera girammo intorno al falso Capo Horn, e gettammo l’àncora ad 85 metri di profondità, mentre l’argano mandava scintille quando la catena si svolgeva intorno ad esso. Quanto deliziosa fu quella notte tranquilla, dopo esser stati per tanto tempo in preda agli elementi in rivolta!
      Gennaio 15, 1833. – La Beagle gettò l’àncora nei Goeree Road. Avendo il capitano Fitz-Roy determinato di allogare i nostri indigeni, secondo il loro desiderio, nello stretto di Ponzonby, vennero allestite quattro barche per trasportarli colà attraverso il canale Beagle. Questo canale che fu scoperto dal capitano Fitz-Roy durante il suo ultimo viaggio, è notevolissimo punto nella geografia di questo e forse di qualunque altro paese; può essere paragonato alla valle di Lochness in Iscozia, colla sua catena di laghi e di stretti. È lungo circa centoventi miglia, con una larghezza media, che non va soggetta a grandi variazioni, di quasi due miglia; ed è per la sua più grande lunghezza tanto diritto, che la vista limitata da ogni parte da una linea di monti, diviene gradatamente indistinta per la grande lontananza.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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