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      La sua base, per un ottavo della sua altezza totale, è fittamente coperta di boschi, e sopra di questi si allarga fino alla cima una distesa di neve. Questi grandi mucchi di neve che non si sciolgono mai e che sembrano destinati a durare finchè il mondo starà unito insieme, presentano uno spettacolo grandioso ed anche sublime. Il profilo del monte era meravigliosamente chiaro e netto. Per l’abbondanza di luce riflessa dalla superficie bianca e scintillante non vi erano ombre in nessuna parte; e si potevano solo distinguere quelle linee che tagliavano il cielo; quindi la massa sortiva fuori con arditissimo rilievo. Parecchi ghiacciai scendevano con un corso serpeggiante dalla grande distesa superiore di neve fino alla costa del mare; possono essere paragonati a grandi Niagara gelati, e forse quelle cateratte di ghiaccio azzurro sono tanto belle e grandiose quanto quelle dell’acqua in moto. Giungemmo a notte nella parte occidentale del canale, ma l’acqua era così profonda che non si potè trovare un luogo da gettare l’ancora. In conseguenza fummo obbligati a rimanere sciolti in questo stretto braccio di mare, durante una buia notte lunga quattordici ore.
      Giugno 10. – Al mattino ci affrettammo a giungere nel Pacifico. La costa occidentale si compone generalmente di colline basse e rotonde al tutto nude di granito e di diorite. Sir J. Narborough chiamò una parte South Desolation perchè «è una terra desolatissima da vedere»: ed aveva molta ragione per dir questo. Oltre le isole principali, v’hanno innumerevoli rocce sparse, contro le quali i lunghi marosi dell’alto mare infieriscono incessantemente.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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