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      È un fatto singolare, che nei due grandi continenti dell’emisfero settentrionale (ma non nella terra spezzata d’Europa che sta fra essi), noi abbiamo le zone del sottosuolo perpetuamente gelate in una latitudine bassa – cioè, in latitudine di 56° nel Nord America alla profondità di 90 centimetri ed alla latitudine di 62° in Siberia alla profondità da tre metri e sessanta centimetri a quattro metri e cinquanta centimetri – come risultamento di una condizione di cose direttamente opposta a quella dell’emisfero meridionale. Sopra i continenti settentrionali, l’inverno diviene eccessivamente freddo pel raggiamento che si opera sopra una grande area di terra e un cielo sereno, che non è moderato dalle correnti tiepide del mare; d’altra parte la breve estate è calda. Nell’Oceano meridionale l’inverno non è tanto freddo, ma l’estate è molto meno calda, perchè il cielo nuvoloso di rado permette al sole di scaldare l’Oceano, il quale per sè stesso non assorbe molto calore, e quindi la temperatura media dell’anno, che regola la zona del sotto-suolo perpetuamente gelato, è bassa. È chiaro che una vegetazione esuberante, che non richiede tanto caldo quanto protezione da un intenso freddo, tenderà più a questa zona di perpetuo congelamento sotto il clima uguale dell’emisfero meridionale, che non sotto il clima estremo dei continenti settentrionali.
      Il caso del corpo del marinaio perfettamente conservato nel suolo gelato delle isole Sud-Shetland (latit. 62° a 63° S.), in una latitudine piuttosto più bassa di quella (latit.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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