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      Durante questo tempo fui ospitato dal signor Corfield, al quale non so come esprimere i miei ringraziamenti per la sua cortesia.
      Aggiungerò qui poche osservazioni sugli animali del Chilì. Il Puma o leone del Sud-America non è raro. Questo animale ha una cerchia geografica molto estesa; si trova nelle foreste equatoriali, in tutti i deserti della Patagonia ed al sud sino alle umide e fredde latitudini 53° a 54° della Terra del Fuoco. Ho veduto le sue tracce nelle Cordigliere del Chilì centrale, ad un’altezza di 3000 metri. Nella Plata il puma fa preda principalmente di cervi, di struzzi, di viscacce e di altri piccoli quadrupedi; di rado aggredisce bestiame e cavalli, rarissimamente l’uomo. Nel Chilì però, distrugge molti giovani cavalli e bestiame, e questo deriva forse dalla scarsezza di altri quadrupedi: ho sentito pure parlare di due uomini ed una donna uccisi da esso. Si asserisce che il puma uccide sempre la sua preda balzandole sulle spalle e poi tirando indietro il capo di questa con una delle sue zampe, finchè le vertebre si rompano: ho veduto nella Patagonia scheletri di guanachi col collo in tal modo slogato.
      Il puma dopo aver mangiato a sazietà, copre il carcame con molti grossi arboscelli, e si sdraia vicino per farvi la guardia. Questa abitudine fa sì che venga frequentemente scoperto; perchè i condori librati nell’aria, scendono di tratto in tratto per partecipare al festino, ed essendo rabbiosamente scacciati, spiccano tutti insieme il volo. Il chiliano guaso allora sa che vi è un leone che vigila la propria preda, si fa correre la notizia, e uomini e cani si affrettano alla caccia.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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