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      Sbarcando a mezzogiorno vedemmo una famiglia di puro sangue indiano. Il padre somigliava singolarmente a York Minster ed alcuni dei fanciulli più giovani colla loro pelle rossiccia si sarebbero potuti scambiare per indiani dei Pampas. Tutto quello che ho veduto, mi convinse dell’intimo legame che esiste fra le varie tribù americane, le quali nondimeno parlano linguaggi distinti. Questa comitiva non poteva mettere insieme quattro parole di spagnuolo, e fra loro parlavano la propria lingua. Fa piacere vedere gli indigeni esser giunti allo stesso grado d’incivilimento, per quanto basso esso sia, al quale sono giunti i loro conquistatori bianchi. Procedendo verso il sud vedemmo molti Indiani puri; tutti gli abitanti di alcune isolette conservano i loro sopranomi indiani. Nel censimento del 1832 vi erano in Chiloe e nelle sue dipendenze quarantadue mila anime; la maggior parte sembra fosse di sangue misto. Undicimila di essi conservano il loro sopranome indiano e si dice che mantengano alcune strane cerimonie superstiziose e che pretendano avere comunicazioni col demonio in certe caverne. Anticamente chiunque fosse stato convinto di questo fallo era mandato all’inquisizione a Lima. Molti degli abitanti che non sono compresi negli undicimila coi sopranomi indiani, al loro aspetto non si distinguono dagli Indiani. Gomez, governatore di Lemuy, discende da nobili spagnuoli per ambo i lati; ma pei continui matrimoni cogli indigeni esso è ora un indiano. D’altra parte il governatore di Quinchao si vanta molto del suo sangue spagnuolo conservato puro.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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