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      Vedemmo pure un paio di bei cigni dal collo nero e parecchie piccole lontre marine, di cui la pelliccia è tanto stimata. Al nostro ritorno, ci divertimmo nuovamente nel vedere l’impeto con cui quella comitiva di foche, vecchie e giovani, si gettarono nell’acqua mentre passava la barca. Non rimasero lungamente sott’acqua, ma alzandosi, ci seguirono col collo teso, mostrando grande curiosità e meraviglia.
      Gennaio 7. – Avendo risalito la costa, gettammo l’àncora presso il capo settentrionale dell’arcipelago Chonos, nel porto di Low, ove rimanemmo una settimana. Le isole sono qui, come in Chiloe, composte di un deposito stratificato, molle, littorale; e quindi la vegetazione ne è molto lussureggiante. I boschi scendono fino alla spiaggia, precisamente come i cespugli sempre verdi di una passeggiata. Dal nostro ancoraggio godemmo pure della splendida vista di quattro grandi coni nevosi delle Cordigliere, che comprendono el famoso Corcovado; la stessa catena aveva in questa latitudine tanta poca altezza, che alcune parti di essa apparivano dietro le cime delle circostanti isolette. Trovammo qui una comitiva di cinque uomini di Caylen, el fin del Cristiandad, i quali molto arrischiatamente avevano attraversato nelle loro miserabili barchette, per scopo di pesca, lo spazio di mare aperto che separa Chonos da Chiloe. Probabilissimamente queste isole, fra poco tempo si popoleranno come quelle vicine alla costa di Chiloe.
      La patata selvatica cresce in queste isole in grande abbondanza, sul terreno sabbioso conchiglifero vicino alla spiaggia del mare.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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