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      Qui, nell’arcipelago Chonos, la natura del clima rassomiglia molto più a quella della Terra del Fuoco, che non a quella più settentrionale di Chiloe; perchè ogni pezzo di terra piana è coperto di due specie di piante (Astelia pumila e Domatia Magellanica), che entrambe colla loro scomposizione formano un fitto letto di torba elastica.
      Nella Terra del Fuoco sopra la regione delle foreste, la prima di queste piante eminentemente gregaria, è l’agente principale della produzione della torba. Nuove foglie si succedono sempre una dopo l’altra intorno al gambo centrale: le più basse si scompongono in breve, e seguendo la radice entro la torba si possono osservare le foglie, mentre conservano il loro posto, passare per ogni stadio di scomposizione, finchè il tutto diviene una massa confusa. L’astelia è accompagnata da alcune altre piante, – qua e là un piccolo rampicante Myrtus (M. mummularia), munito di uno stelo legnoso e di una bacca dolce – un Empetrum (E. rubrum), simile alla nostra erica – un giunco (Juncus grandiflorus), sono quasi le sole piante che crescono su quella umida superficie. Queste piante, sebbene abbiano una intima somiglianza generale colle specie inglesi dello stesso genere, sono differenti. Nelle parti più livellate del paese la superficie torbosa è interrotta da piccole pozzanghere d’acqua, che stanno a varie altezze e sembrano scavate artificialmente. Alcuni piccoli corsi d’acqua, scorrono sotterra, e compiono la disorganizzazione della materia vegetale, e induriscono il tutto.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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