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      II signor King ed io avevamo voglia di ritornare, se fosse stato possibile, a piedi lungo questa costa, ma anche gl’Indiani ci dissero che ciò era al tutto impraticabile. Ci fecero sapere che alcuni uomini erano andati, passando direttamente pei boschi da Cucao a San Carlos, ma non mai dalla costa. In queste spedizioni, gl’Indiani non si portano seco che un po’ di frumento arrostito, e ne mangiano una piccola parte due volte al giorno.
      Gennaio 26. – Tornammo ad imbarcarci nella periagua, attraversammo di nuovo il lago, e poi salimmo sui nostri cavalli. Tutta la popolazione di Chiloe trasse partito di questa settimana d’insolito bel tempo per diboscare il terreno col fuoco. Si vedevano per ogni direzione salire al cielo nuvoli di fumo. Quantunque gli abitanti fossero così affaccendati a mettere il fuoco in ogni parte del bosco, tuttavia non vidi un sol incendio che fossero riusciti a rendere un po’ esteso. Si pranzò col nostro amico il comandante, e non si giunse a Castro che a notte fatta. L’indomani mattina partimmo di buonissima ora. Dopo aver viaggiato per un certo tempo, avemmo dalla cresta di una scoscesa collina una bella vista (cosa rarissima su quella strada) della grande foresta. Sull’orizzonte di alberi, il vulcano del Corcovado e quello grande dalla cima piatta al nord sporgevano con orgogliosa prevalenza: neppure un’altra punta di tutta la catena mostrava la cima nevosa. Spero che passerà un gran tempo prima che io possa dimenticare quest’ultimo saluto dato alla vista delle magnifiche Cordigliere in faccia a Chiloe.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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