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      Nondimeno, un povero vecchio infermo, che soleva, durante le piccole scosse, trascinarsi fino a un certo archivolto, quella volta rimase schiacciato.
      Non tenterò di descrivere un po’ particolareggiatamente l’aspetto di Concezione, perchè sento che è al tutto impossibile esprimere le varie impressioni da me provate. Parecchi ufficiali la visitarono prima di me, ma le loro più forti espressioni non hanno potuto dare una idea precisa di quello spettacolo di desolazione. È una cosa dolorosa ed umiliante vedere opere, che hanno costato all’uomo tanto tempo e tanta fatica, crollare in un minuto; tuttavia, la compassione per gli abitanti veniva quasi subito dissipata, per la sorpresa di vedere prodotto in un solo istante uno stato di cose che siamo avvezzi ad attribuire ad una successione di secoli. Secondo me, non abbiamo veduto, dopo aver lasciata l’Inghilterra, nessuna cosa tanto profondamente interessante.
      In quasi ogni grande terremoto, le acque vicine al mare si dice siano agitatissime. Lo sconvolgimento sembra generalmente, come nel caso di Concezione, essere stato di due sorta: primo, al momento della scossa, l’acqua gonfia e sale con un movimento dolce sulla spiaggia, e poi si ritira tranquillamente; in secondo luogo, un po’ di tempo dopo, tutta la massa del mare si ritira dalla costa, e poi ritorna in marosi dotati di una forza onnipotente. Il primo movimento sembra essere una conseguenza immediata del terremoto che altera un fluido in modo diverso da un solido, per cui i loro rispettivi livelli sono lievemente disturbati; ma il secondo caso è un fenomeno molto più importante.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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