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      Per molte ragioni, credo che le frequenti scosse della terra in quella linea di costa sono cagionate dallo spezzarsi degli strati, necessariamente conseguenti alla tensione della terra quando è sollevata, ed alla loro iniezione per via delle rocce fluidificate. Questo spezzamento e questa iniezione, dovrebbero formare, se fossero ripetute abbastanza spesso (e sappiamo che i terremoti alterano ripetutamente la stessa area nel medesimo momento), una catena di colline – e l’isola lineare di Santa Maria, che si era alzata di tre volte l’altezza del circostante paese, sembra andar soggetta a questo processo. Credo che l’asse solida di un monte, differisca nel suo modo di formazione da una collina vulcanica, solo in ciò che la roccia fusa è stata ripetutamente iniettata, invece di essere stata ripetutamente spinta fuori. Inoltre, io credo che sia impossibile spiegare la struttura delle grandi catene di monti, come quella delle Cordigliere, ove gli strati, che coprivano l’asse iniettato di roccia plutonica, sono stati spinti sui loro orli lungo parecchie linee parallele e vicine di sollevamento, tranne che supponendo che la roccia dell’asse sia stata ripetutamente iniettata, dopo intervalli sufficientemente lunghi per permettere alle parti superiori o creste di raffreddarsi e solidificarsi, perchè se gli strati fossero stati spinti nelle loro presenti posizioni altamente inclinate, verticali, ed anche inverse, con un solo colpo, le viscere stesse della terra sarebbero uscite fuori, ed invece di vedere assi di monti scoscesi di roccia solidificata sotto una grande pressione, diluvi di lava sarebbero scaturiti da innumerevoli punti sopra ogni linea di elevazione97.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





Santa Maria Cordigliere