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      Maggio 21. – Partii in compagnia di Don Jose Edwards per la miniera d’argento di Arqueros, e di là lungo la valle di Coquimbo. Dopo essere passati in mezzo ad un paese montuoso, giungemmo al cader della notte alle miniere che appartengono al signor Edwards. Godetti qui la mia notte in riposo per una ragione che non sarà ben compresa in Inghilterra, cioè la mancanza di cimici! Le stanze di Coquimbo brulicano di esse; ma non vivono qui all’altezza di 1000 o 1300 metri; non può essere la piccola diminuzione di temperatura che distrugge qui questi insetti, ma bensì qualche altra causa. Le miniere sono ora in cattivo stato, sebbene anticamente somministrassero mille chilogrammi d’argento all’anno. Si suol dire «Una persona che possiede una miniera di rame guadagnerà, di argento può guadagnare, ma se d’oro è sicura di perdere». Questo non è vero: tutte le grandi fortune nel Chilì sono state fatte colle miniere dei metalli più preziosi. Poco tempo fa un medico inglese tornò in Inghilterra da Copiapò, portando seco i guadagni della sua porzione in una miniera d’argento che ammontavano a circa 600 mila lire. Senza dubbio una miniera di rame bene accudita è un giuoco sicuro, mentre l’altra è un rischio, o meglio un biglietto alla lotteria. I proprietari perdono grandi quantità di ricchi minerali; perchè non vi sono precauzioni che possano impedire i furti. Mi hanno raccontato di un signore che fece una scommessa con un altro, che uno dei suoi uomini lo avrebbe derubato sotto i suoi occhi.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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