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      La piccola quantità di terreno coltivato in tutta la linea della valle, non dipende tanto dalle disuguaglianze di livello, e quindi da non essere acconcio all’irrigazione, quanto dalla scarsità di acqua. Il fiume questo anno era notevolmente pieno: qui, bene in alto nella valle, giungeva al ventre del cavallo, ed era largo circa quindici metri, e rapido; più in basso diviene sempre più piccolo, e si perde generalmente, come seguì per un periodo di trenta anni, tanto che neppure una goccia entrò nel mare. Gli abitanti spiano un temporale sulle Cordigliere con grande interesse; perchè una buona nevicata provvede loro l’acqua per l’anno seguente. Questo è molto più importante che non la pioggia della pianura. La pioggia, per quanto spesso cada, ciò che è incirca una volta ogni due o tre anni, è un grande vantaggio, perchè le bovine ed i muli possono trovare per un po’ di tempo pascolo sui monti. Ma senza neve sulle Ande, la desolazione si estende sopra tutta la valle. Si ricorda ancora che per tre volte quasi tutti gli abitanti furono obbligati ad emigrare al Sud. Quest’anno vi fu abbondanza di acqua, ed ognuno potè irrigare quanto gli piacque il proprio terreno, ma sovente è stato necessario mettere soldati di sentinella alle chiuse, per vigilare che ogni podere prendesse solo la parte d’acqua che gli veniva per tante ore la settimana. Si dice che la valle contenga 12,000 anime, ma il suo prodotto basta solo per tre mesi dell’anno, il resto vien somministrato da Valparaiso e dal Sud.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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