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      Quegli alberi erano rigogliosi all’incirca nel periodo della nostra creta inferiore; essi appartengono tutti alla tribù degli abeti. Era curioso sentire gli abitanti discutere intorno alla natura delle conchiglie fossili da me raccolte, quasi colle stesse parole adoperate un secolo fa in Europa – cioè, se non fossero state «create in tal modo dalla natura». Il mio esame geologico del paese destava in generale molta sorpresa ai Chiliani; ci volle molto tempo prima che potessero convincersi che io non andava a caccia di miniere. Talvolta questo riusciva molto molesto: trovai che il modo più spiccio per spiegare le mie occupazioni, era di domandar loro come mai non fossero curiosi di sapere qualche cosa intorno ai terremoti ed ai vulcani: o perchè alcune sorgenti erano fredde e altre calde – perchè v’erano monti nel Chilì, e neppure una collina nella Plata. Queste domande soddisfacevano e facevano tacere il maggior numero; alcuni, tuttavia (come taluni in Inghilterra che sono indietro di un secolo), credevano che tutte quelle indagini fossero inutili ed empie; e che bastava al tutto che Iddio avesse fatto in tal modo i monti.
      Era stato dato di fresco un ordine che tutti i cani vaganti fossero uccisi, e ne vedemmo molti morti sulla strada. Poco tempo prima un gran numero di essi erano divenuti arrabbiati, e parecchi uomini che erano stati morsicati erano morti in seguito. Parecchie volte l’idrofobia si è sparsa in questa valle. È notevole trovare una malattia così strana e spaventosa comparire di tratto in tratto nello stesso luogo isolato.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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