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      Giugno 26. Presi una guida al mio servizio e affittai otto mule per condurmi nelle Cordigliere per una strada differente dalla mia ultima escursione. Siccome il paese era al tutto deserto, portammo con noi un carico e mezzo di orzo misto con paglia triturata. Due leghe circa sopra la città, si dirama una larga valle detta Despoblado, o disabitata, da quella da cui eravamo venuti. Quantunque sia una valle di grandissime dimensioni, e conduca ad un passo in mezzo alle Cordigliere, tuttavia è compiutamente asciutta, meno forse per alcuni giorni in un inverno molto piovoso. I lati dei monti scoscesi non erano quasi solcati da nessun burrone; ed il fondo della valle principale, pieno di ghiaia, era liscio e quasi livellato. Nessun torrente un po’ notevole deve mai essersi rovesciato su quel letto di ghiaia; perchè se ciò avesse avuto luogo, si sarebbe certamente formato un grande canale dalle pareti scoscese, come in tutte le valli meridionali. Non dubito guari che questa valle, come pure quelle menzionate dai viaggiatori nel Perù siano state lasciate nello stato in cui le vediamo dalle onde del mare, mentre il suolo andava lentamente sollevandosi. Osservai in un punto, ove il Despoblado era unito da un burrone (che in quasi ogni altra catena sarebbesi detta un’ampia valle), di cui il letto, sebbene al tutto composto di sabbia e di ghiaia, era più alto che non quello del suo tributario. Un semplice ruscelletto del corso di un’ora si era scavato un canale; ma evidentemente i secoli erano trascorsi, e nessun altro ruscelletto si era versato in questo grande tributario.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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