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      Più dentro terra, durante tutta la strada vidi solo un altro vegetale, ed era un minutissimo lichene giallo, che cresceva sulle ossa delle mule morte. Quello fu il primo vero deserto che io vidi: l’effetto che produsse sopra di me non fu molto grande; ma credo che ciò derivasse dall’essermi io gradatamente avvezzato a così fatti paesaggi, mentre viaggiava al nord da Valparaiso per Coquimbo fino a Copiapò. L’aspetto del paese era notevole, per essere coperto da fina spessa crosta di sale comune, e di uno strato di alluvione salifero, il quale sembra essersi depositato mentre la terra andava lentamente alzandosi sul livello del mare. Il sale è bianco, durissimo e compatto: s’incontra in globetti che sporgono dalla sabbia agglutinata, ed è accompagnato da molto gesso. L’aspetto di questa massa superficiale rassomigliava molto a quello di un paese dopo una nevicata, prima che le impronte l’abbiano sciolta. La presenza di questa crosta di una sostanza solubile sopra tutta la superficie del paese, dimostra quanto straordinariamente asciutto debba essere stato il clima durante un lungo periodo.
      Passai la notte nella casa del proprietario di una di queste miniere di salnitro. Il terreno qui è tanto sterile quanto vicino alla costa: tuttavia scavando pozzi si può avere un po’ d’acqua, sebbene di sapore amaro e salmastro. Il pozzo di questa casa era profondo 35 metri: siccome piove raramente è chiaro che l’acqua non viene in quel pozzo dalla pioggia; infatti se questo fosse stato il caso l’acqua sarebbe stata salata come la salamoia, perchè tutto il terreno circostante è coperto di sostanze saline.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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