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      Tutta la superficie di questa parte dell’isola sembra essere stata impregnata, come un crivello, di vapori sotterranei; qui e là la lava, mentre era molle, è venuta su in grosse bolle; ed in altre parti, le cime delle caverne formate nello stesso modo sono cadute dentro, lasciando pozzi circolari con pareti scabre. Per la forma regolare dei numerosi crateri, l’aspetto del paese acquista un non so che di artificiale, che mi rammentava molto quelle parti del Staffordshire, ove le grandi fucine di ferro sono numerosissime. La giornata era caldissima e il camminare su quella scabra superficie ed in mezzo a quegli intricati boschetti, era faticosissimo; ma fui ben ricompensato dalla vista di quello strano paesaggio da Ciclopi. Mentre stava girovagando incontrai due grosse testuggini, ognuna delle quali avrà pesato almeno cento chilogrammi; una stava mangiando un pezzo di cactus, e mentre mi accostava ad essa, mi guardò fisso e lentamente se ne andò; l’altra fece udire un profondo sibilo, e trasse dentro il capo. Questi tozzi rettili, circondati dalla nera lava, dai cespugli senza foglie, e da grandi cactus, sembravano alla mia mente simili a qualche animale antidiluviano. I pochi uccelli dai colori smorti non si curavano di me, più che non facessero quelle grosse testuggini.
      Settembre 23. – La Beagle continuò il viaggio per l’isola Carlo. Questo arcipelago è stato visitato da un pezzo, prima dai Filibustieri, ed ultimamente da balenieri, ma non sono che sei anni dacchè una piccola colonia si è qui stabilita.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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