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      È cosa meravigliosa che non siano divenute più selvatiche; perchè queste isole durante gli ultimi centocinquanta anni sono state sovente visitate dai filibustieri e dai balenieri; ed i marinai, girando pei boschi in cerca di testuggini, si prendono il barbaro diletto di uccidere quegli uccellini.
      Questi uccelli, quantunque ora sempre più perseguitati, non divengono facilmente selvatici: nell’isola Carlo, che è stata colonizzata da circa sei anni, vidi un fanciullo seduto accanto ad un pozzo con un bastoncino in mano, col quale uccideva le tortore ed i fringuelli che venivano a bere. Egli se ne era già procurato un mucchietto pel pranzo; e mi disse che soleva sempre stare accanto a quel pozzo per quello scopo. Sembrerebbe che gli uccelli di quest’arcipelago, non avendo ancora imparato che l’uomo è un animale più pericoloso che non la testuggine o l’Ambliringo, non ci badino, nello stesso modo in cui in Inghilterra gli uccelli timidi come le gazze, non badano alle vacche ed ai cavalli che pascolano pei nostri campi.
      Le isole Falkland offrono un secondo esempio di uccelli forniti di una consimile disposizione. La somma famigliarità del piccolo Opetiorinco è stata osservata da Pernety, Lesson e altri viaggiatori. Non è tuttavia particolare a quell’uccello: il Poliboro, il beccaccino, l’anatra delle alte e delle basse terre, il tordo, lo zigolo e anche i veri falchi, sono tutti più o meno famigliari. Siccome gli uccelli sono tanto famigliari nelle Falkland, ove s’incontrano volpi, falchi e gufi, possiamo dire che la mancanza di tutti gli animali rapaci nelle Galapagos, è la cagione della loro indole famigliare in questa regione.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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