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      Alcuni dei residenti suppongono che tutto questo vasto paese di pianura fosse in origine coperto da foreste, e che sia stato diboscato col fuoco. Si dice che, scavando nei luoghi più aridi, si trovino sovente massi di quella sorta di resina che scaturisce dal pino kauri. Gli indigeni avevano uno scopo bene evidente nel diboscare il paese perchè le felci, che prima formavano la parte principale del loro nutrimento, crescono solo sopra tratti di terreno aperto e diboscato. La mancanza quasi assoluta di erbe associate, che forma un carattere tanto notevole della vegetazione dell’isola, si può forse attribuire a ciò che la terra è stata in origine coperta di alberi da foresta.
      Il terreno è vulcanico; in parecchie parti passammo sopra scabre lave, ed i crateri si potevano benissimo scorgere sopra molte delle colline circostanti. Quantunque il paesaggio non sia in nessun punto bello, e solo qua e là grazioso, ebbi molto piacere nella mia passeggiata. L’avrei goduta ancora di più, se il mio compagno, il capo, non fosse stato di umore così ciarliero. Io sapeva soltanto tre parole: buono, cattivo e sì; e con queste rispondeva a tutte le sue osservazioni, senza avere capito, ben inteso, neppure una parola di tutto quello che diceva. Questo però era sufficiente; io era un buon ascoltatore, una persona piacevole, ed egli non cessò mai di volgermi la parola.
      Finalmente giungemmo a Waimate. Dopo aver camminato per tante miglia in mezzo ad un paese disabitato ed improduttivo, l’aspetto repentino di un podere tenuto all’inglese, coi suoi campi ben coltivati, collocato colà come una bacchetta magica di un incantatore, riusciva gradevolissima.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





Waimate