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      Il signor Williams non essendo in casa, fui ricevuto dal signor Davies cordialissimamente. Dopo aver preso il thè colla sua famiglia, facemmo un giro nel podere. A Waimate vi sono tre grandi case, dove risiedono i missionari, signori Williams, Davies e Clarke; ed accanto a quelle vi sono le capanne degli agricoltori indigeni. Sopra un’altura vicina, stavano in piena maturazione bei campi di orzo e di frumento; ed in un’altra direzione si estendevano campi di patate e di cedrangola. Ma non tenterò neppure di indicare tutto quello che vidi; vi erano vasti verzieri, ove crescevano tutte le frutta e gli ortaggi che produce l’Inghilterra; e molti appartenenti a climi più caldi. Menzionerò come esempio lo sparago, i fagiuoli, i cetrioli, il reobarbaro, le mele, le pere, i fichi, le pesche, le albicocche, la vite, l’ulivo, l’uva spina, il luppolo, l’erica per siepi e le quercie d’Inghilterra; vi erano pure molte specie di fiori. Intorno all’aia del podere stavano le stalle, una tettoia per trebbiare il grano colla sua macchina a vento, una fucina da fabbro, e sul terreno vi erano aratri ed altri utensili: in mezzo si vedeva quel felice miscuglio di maiali e di pollame, che stanno tanto bene assieme, come in tutti i cortili dei poderi d’Inghilterra. Alla distanza di poche centinaia di metri, ove l’acqua di un ruscelletto era stata chiusa in un laghetto, si era costrutto un grande e forte molino ad acqua. Tutto ciò è molto sorprendente, se si considera che cinque anni or sono non crescevano sopra quel terreno altro che felci.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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