Pagina (634/739)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Essi possono tuttavia dire che noi paghiamo caro questo piacere, avendo la terra coperta di nudi scheletri per molti mesi. Questo è verissimo, ma i nostri sensi acquistano così un vivo gusto dell’ammirabile verde primaverile, che gli occhi di coloro che vivono sotto i tropici, sazi lungo tutto l’anno dei brillanti prodotti di quegli ardenti climi, non possono mai provare. Il maggior numero degli alberi, tranne alcuni detti dalla gomma azzurra, non vengono molto alti; ma questi crescono molto e vengono discretamente grossi, ma stanno in disparte. La corteccia di alcuni fra gli Eucalipti cade annualmente, o sta appesa in lunghe strisce che ondeggiano al vento, e dando ai boschi un aspetto brutto e desolato. Non posso immaginare un contrasto più compiuto, per ogni riguardo, di quello che vi è fra le foreste di Valdivia o di Chiloe, ed i boschi dell’Australia.
      Al tramonto, una brigata di una diecina di indigeni neri ci passò accanto, ed ognuno portava, secondo il loro uso, un fascio di lancie ed altre armi. Avendo dato ad un giovane di essi uno scellino, si fermarono subito, e gettarono le loro lancie per divertirmi. Erano tutti vestiti in parte, parecchi parlavano un poco l’inglese; avevano l’aspetto allegro e piacevole, e parevano ben lungi dall’essere quelle creature degradate, come per solito vengon descritti. Nelle loro proprie arti sono ammirabili. Avendo attaccato un berretto alla distanza di circa trenta metri, lo trapassarono colla lancia, tolta dal suo manico, colla velocità di una freccia che parta dall’arco di un arciere provetto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





Eucalipti Valdivia Chiloe Australia