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      Ma considerando la forma delle valli che si diramano irregolarmente, e dagli stretti promontori che si spingono in esse dalle piattaforme, siamo obbligati a respingere questo concetto. Sarebbe assurdo attribuire queste escavazioni all’azione presente diluviale; e neppure gli scoli delle alture piane cadono sempre, come ho osservato presso Weatherboard, in capo a queste valli, ma cadono in un lato dei loro recessi simili a golfi. Alcuni abitanti mi fecero osservare che non avevano mai veduto uno di quei golfi, coi promontori rientranti dai due lati, senza essere colpiti per la loro somiglianza con una costa dirupata. Questo è certamente il caso; inoltre, sulla costa attuale della Nuova Galles del Sud, i numerosi porti, belli e largamente diramati, che si uniscono generalmente al mare per una stretta imboccatura scavata nei dirupi di arenaria della costa, e che variano dalla larghezza di un miglio ad un quarto di miglio presentano una somiglianza, sebbene in miniatura, colle grandi valli dell’interno. Ma allora si affaccia immediatamente questa grande difficoltà. Perchè il mare ha egli scavato queste grandi sebbene circoscritte depressioni sopra una vasta pianura, e lasciato semplici gole alle aperture, attraverso le quali tutta la grande quantità di materia frantumata deve essere stata portata via? L’unica luce che io possa dare intorno a questo enigma, si è col fare osservare che attualmente sembra vadano formandosi in alcuni mari sponde dalle forme irregolarissime, come in certe parti delle Indie occidentali e del mar Rosso, e che i loro fianchi sono sommamente scoscesi.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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