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      Tutti i semi robusti, come quelli dei rampicanti, conservano le loro facoltà germinatrici, ma le specie più molli, fra le quali v’ha il Mangostino si distruggono nel passaggio. Talora anche sono state gettate sulla spiaggia alcune barche peschereccie che venivano a quanto pare da Giava». È molto interessante scoprire così quanto sono numerosi i semi, i quali, arrivando da vari paesi, vengono attraverso le acque del vasto oceano. Il professore Henslow mi disse, che egli crede che quasi tutte le piante che io ho portato da quelle isole, siano specie littorali comuni nell’arcipelago delle Indie orientali. Dalla direzione, però, dei venti e delle correnti, non sembra guari possibile che possano essere venuti in linea retta. Se, come ha suggerito con molta probabilità il signor Keating, vennero dapprima spinti verso la costa della Nuova Olanda, e quindi respinti indietro unitamente ai prodotti di quel paese, quei semi, prima di germogliare, debbono aver viaggiato per uno spazio di 1800 a 2400 miglia.
      Chamisso, quando descrisse l’arcipelago Radack, collocato nella parte occidentale del Pacifico, asserisce che «il mare porta a queste isole i semi ed i frutti di molti alberi, di cui moltissimi non hanno ancora vegetato in questo luogo. La maggior parte di questi semi sembrano non avere ancora perduto la facoltà di germogliare». Si dice anche che vengono portate dalle onde da qualche parte della zona torrida palme e bambù, come pure tronchi di abeti dal settentrione; questi abeti debbono essere venuti da immense distanze.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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