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      Questi fatti sono interessantissimi. Non vi può esser dubbio che se vi fossero colà uccelli terragnuoli da beccare i semi appena giungono dalla spiaggia, ed un terreno meglio acconcio pel loro accrescimento che non quei granelli di corallo, quegli atolli isolatissimi finirebbero per avere col tempo una flora molto più abbondante di quella che hanno.
      La lista degli animali terragnoli è ancor più povera che non quella delle piante. Alcune isolette sono abitate da topi, che furono portati da un bastimento venuto da Maurizio che fece qui naufragio. Il signor Waterhouse considera questi topi come identici alla specie inglese, ma sono più piccoli, ed hanno colori più vivaci. Non vi sono veri uccelli terragnoli; perchè un beccaccino ed un porciglione (Rallus Phillippensis), sebbene vivano al tutto di erba asciutta, appartengono alle Gralle. Si dice che s’incontrino uccelli di quest’ordine in alcune basse isolette nel Pacifico. Ad Ascensione, ove non v’ha nessun uccello terragnolo, un Pollo sultano (Porphyrio simplex) venne ucciso presso la cima del monte ed era evidentemente un solitario vagabondo. A Tristan d’Acunha, ove, secondo Carmichael, vi sono soltanto due uccelli terragnoli, vi è una folaga. Secondo questi fatti credo che le gralle, dopo le innumerevoli specie di palmipedi, siano generalmente i primi coloni delle isolette solitarie. Aggiungerò, che in tutti i punti dove ho incontrato uccelli, non di specie oceaniche, molto lontano sul mare, essi appartenevano sempre a quest’ordine, e quindi dovevano naturalmente divenire i primi coloni di ogni punto remoto della terra.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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