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      Il signor Cuming raccolse sulla costa sedici specie di conchiglie marine, di cui sette, per quanto io mi sappia, sono limitate a quest’isola. Gli uccelli e gl’insetti126, come si può bene prevedere sono pochissimo numerosi; invero credo che tutti gli uccelli siano stati introdotti durante gli ultimi anni. Le pernici ed i fagiani sono piuttosto abbondanti; l’isola è troppo inglese per non avere severe leggi di caccia. Mi venne riferito un ingiusto sagrificio a queste leggi di cui non aveva mai sentito l’uguale in Inghilterra. La povera gente soleva un tempo bruciare una certa pianta, che cresce sulle roccie della costa, e togliere la soda dalle ceneri di quella; ma venne emanato un ordine severo per proibire quella pratica, dando per ragione che le pernici non avrebbero più avuto luogo ove fare il nido!
      Nelle mie passeggiate passai più di una volta sopra la pianura erbosa circondata di valli profonde, sulla quale sta Longwood. Veduta da una piccola distanza, appare come una bella dimora campestre di un gran signore. Di fronte vi sono alcuni campi coltivati, e dietro di essi la liscia collina di roccie colorite detta il Flagstaff, e la dirupata massa nera quadrata del Barn. Nel complesso la vista era alquanto desolata e poco attraente. L’unico inconveniente delle mie passeggiate era il vento impetuoso. Un giorno notai un fatto curioso; essendo in piedi sul margine di una pianura terminata da un grande dirupo profondo circa 300 metri, vidi alla distanza di pochi metri nella direzione del vento, alcune sterne che lottavano contro un fortissimo vento, mentre, ove era io, l’aria era al tutto tranquilla.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
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