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      Essendomi avvicinato proprio sul margine, ove la corrente sembrava piegarsi in su dalla parete del dirupo, stesi fuori il braccio, ed immediatamente sentii tutta la forza del vento; una barriera invisibile, larga due metri, separava l’aria perfettamente calma, dal vento violentissimo.
      Le mie passeggiate sulle roccie e sui monti di SantElena mi procurarono tanto piacere, che fui quasi dolente quando il mattino del 14 dovetti discendere in città. Prima di mezzogiorno io ero a bordo, e la Beagle fece subito vela.
      Il 19 luglio giungemmo ad Ascensione. Quelli che hanno veduto una isola vulcanica, collocata sotto un clima arido, potranno agevolmente figurarsi l’aspetto di Ascensione. Non hanno che da immaginarsi colline coniche liscie di un color rosso brillante, colle cime generalmente troncate, che sorgono separate da una superficie di lava nera e scabra. Un colle principale nel centro dell’isola sembra essere il padre dei coni più piccoli. Il suo nome è Colle Verde, e deriva da una lievissima tinta di questo colore, che in questa stagione dell’anno è appena visibile dal luogo dell’ancoraggio. Per compiere questo desolato paesaggio, le roccie nere della costa sono flagellate da un mare selvaggio e turbolento.
      Lo stabilimento è vicino alla spiaggia; si compone di parecchie case e baracche disposte irregolarmente, ma bene fabbricate di pietra. Gli unici abitanti sono marinai, ed alcuni neri liberati da bastimenti di schiavi, e tutti questi sono pagati e nudriti dal governo. Non v’ha un solo privato in tutta l’isola.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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