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      Tuttavia questi mutamenti sono stati compiuti dallo spirito di filantropia della nazione inglese.
      Nella stessa parte del globo l’Australia sorge, o meglio si può dire è sorta, in un grande centro d’incivilimento, che, in qualche remotissimo periodo, dominerà come regina l’emisfero meridionale. È impossibile ad un inglese di vedere queste lontane colonie, senza provare un senso di sommo orgoglio e di grande soddisfazione. La bandiera inglese sembra portar seco come certa conseguenza, la ricchezza, la prosperità e l’incivilimento.
      In conclusione mi sembra che nulla può essere più utile ad un giovane naturalista di un viaggio in paesi lontani. Esso rende più acuto e mitiga in parte quel bisogno e quel desiderio, che, come osserva sir J. Herschel, sente un uomo, quantunque ogni bisogno del suo corpo sia pienamente soddisfatto. L’eccitamento per la novità degli oggetti e la probabilità di riuscita, lo stimolano ad una crescente attività. Inoltre, siccome un numero di fatti isolati perde in breve il suo interesse, l’abito di far comparazioni conduce a generalizzare. D’altra parte, siccome il viaggiatore rimane solo un breve tempo in ogni luogo, le sue descrizioni debbono essere in generale semplici abbozzi, in vece di essere osservazioni particolareggiate. Quindi ne viene, come ho provato a mie spese, una costante tendenza a riempire i larghi vani del sapere, con ipotesi trascurate e superficiali.
      Ma io ho provato un piacere troppo profondo in questo viaggio, per non raccomandare a qualunque naturalista, sebbene non debba aspettarsi di essere tanto fortunato nei suoi compagni come lo sono stato io, di approfittare di ogni occasione, ed imprendere viaggi se è possibile per terra, se non con una lunga navigazione.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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