Pagina (48/388)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Sembra per ciò a prima vista pro-babile che la diminuita capacità dei fiori microstili di venir fe-condati col proprio polline sia uno speciale adattamento desti-nato a reagire contro la maggiore probabilità di ricevere il proprio polline e ad impedire in tal maniera l’autofecondazione. Ma, dopo i fatti che saranno comunicati più tardi a proposito di altre specie, questa opinione difficil-mente può essere accettata. In accordo colla probabilità su ac-cennata i fiori microstili di alcune specie di Primula, che si la-sciarono fecondare spontaneamente sotto una rete (in modo che gli insetti furono esclusi ad eccezione dei minutissimi Thrips), produssero, ad onta della loro maggiore sterilità natu-rale nella autofecondazione, un maggior numero di semi dei macrostili. Nissuna specie peraltro si avvicina molto alla com-pleta fertilità, quando gli insetti sono esclusi. Tuttavia la forma macrostile di P. sinensis produsse in tali condizioni un numero considerevole di semi, poichè la corolla, nel cadere, trascina le antere che sono collocate in basso entro il tubo corollino sullo stimma e così rimane su questo una buona copia di polline.
      SPECIE OMOSTILI DI PRIMULA. - Fu dimostrato nelle pagine precedenti, che nove specie di questo genere esistono sotto due forme, le quali differiscono fra loro non solo nella struttura, ma anche nella funzione. Oltre queste, il signor Scott conta ancora 27 altre specie ( ) che sono eterostili, e a queste verran-no aggiunte forse altre ancora in seguito.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388

   





Primula Thrips Scott